Quando gli operatori si stavano già posizionando per un’affermazione facile facile di Donald Trump, Biden ha messo in campo la mossa che in tanti, tutti, gli chiedevano: ritirarsi per evidenti motivi di salute. Probabilmente a sostituire l’attuale presidente sarà la vice, Kamala Harris.
La candidatura dovrà essere confermata dal partito ma è difficile che a questo punto altri candidati, con così poco tempo a disposizione, decidano di buttarsi nella mischia. “Farò tutto ciò che è in mio potere per unire il nostro partito democratico, per unire la nostra nazione e per vincere queste elezioni”, ha rimarcato l’ex procuratore generale della California. “Da procuratore ho avuto a che fare con criminali di ogni tipo, predatori sessuali, truffatori e imbroglioni, conosco che tipo è Donald Trump”.
L’uscita di scena di Biden ha leggermente ridotto le probabilità di un secondo mandato targato “The Donald” ma l’ex-presidente si conferma in vantaggio. Non a caso, nelle ultime ora è circolata la notizia che avrebbe rifiutato un confronto diretto con la probabile sfidante democratica. Se una vittoria democratica sarebbe nel segno della continuità, con Trump di nuovo alla Casa Bianca l’attesa è per politiche fiscali più espansive, misure restrittive in tema di immigrazione, tariffe sulle importazioni dall'estero e, in linea generale, un maggiore isolazionismo della prima economia.
Ovviamente l’Europa subirà le conseguenze di qualsiasi scenario che emergerà dalle elezioni USA e, di conseguenza, i prossimi mesi dovrebbero essere utilizzati per rafforzare la coesione del Vecchio continente. Si tratta di uno scenario tanto difficile quanto necessario.
Quanto alle Banche centrali, Federal Reserve e BCE sembrerebbero concordi, anche se è improbabile che ci saranno dichiarazioni in questo senso (negli USA il pericolo è rappresentato dalle elezioni, in Europa i policy makers si sono pentiti di aver pre-annunciato la riduzione dei tassi di giugno), nel tagliare il costo del denaro nel meeting di settembre.
Intanto la stagione delle trimestrali va avanti e uno alla volta, anche le Magnifiche Sette, stanno alzando il velo sui conti. Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading.
House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata Nella scorsa puntata di House of Trading, la squadra dei Trader, composta da Nicola Duranti e da Stefano Serafini, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al ribasso sullo S&P 500, sul petrolio WTI e sull’Euro/Dollaro: le tre operazioni sono a mercato e registrano un +9,88, un +5,35 ed un +1,56 per cento. Non è entrato invece il deal sull’indice Russell 2000.
Nel caso invece delle operazioni varate dagli Analisti, la squadra era composta da Riccardo Designori e da Jacopo Marini, sia nel caso degli “short” sui titoli Ferrari ed UniCredit che dei “long” sul WTI e sullo S&P 500 la prima operazione non è divenuta operativa mentre la seconda ha raggiunto lo stop loss.
La classifica generale segna una situazione di pareggio con 33 carte a target per entrambe le squadre (5 carte a mercato per Trader, 4 per gli Analisti).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi Nella puntata di oggi, 23 luglio 2024, la squadra dei Trader sarà formata da Stefano Serafini e da Nicola Duranti mentre i due analisti saranno Andrea Cartisano ed il conduttore Riccardo Designori.
I trader metteranno in campo operazioni sul Nasdaq, sul WTI, sulle azioni Tesla e sull’argento mentre gli analisti punteranno sulle azioni Moderna, Bayer (titolo scelto dagli utenti tramite il sondaggio Telegram), Campari e Nike.
Il sondaggio di questa settimana guarda Oltreoceano: “Joe Biden getta la spugna, cosa cambia per Wall Street?”. È possibile scegliere tra tre opzioni: Rotazione su titoli favoriti da Trump 2.0, Re-pricing titoli favoriti dai Dem e Niente.