Borse ai massimi del 2023, credono nella svolta delle banche centrali. Possibili nuovi, forse gli ultimi, rialzi dei tassi, poi “plateau” nel 2’ sem. ‘23. La crescita cinese non brilla, Pechino pensa a nuovi stimoli. L’intelligenza artificiale, nuovo “motore” del rialzo della tecnologia.
Dopo le decisioni delle Banche centrali Usa (Federal Reserve-FED) ed Europea (ECB), le Borse europee hanno chiuso positivamente seduta di venerdi’ e della settimana: Londra ha guadagnato +0,19% (+2,6 nel 2023), Parigi +1,34% (+14,1%), Francoforte 0,50% (+17,5%), Madrid +0,76% (+15,4%), Milano +0,4% (+17,5%).
Ricapitolando: la Federal Reserve ha deciso una pausa nell’aumento dei tassi, ma ha lasciato intendere prossimi rialzi, l’ECB ha deciso un +0,25% e anticipato un nuovo rialzo a luglio. Venerdi la Banca Centrale del Giappone (BoJ) ha invece confermato, come previsto, la politica monetaria ultra-espansiva.
Il “board” guidato dal nuovo Governatore Kazuo Ueda ha lasciato i tassi a breve a -0,1% (!!), cosi’ come ha lasciata invariata la “curva di controllo dei rendimenti” che, da settembre 2016, “fissa un obiettivo” del +0,0% per i titoli di Stato (JGB) a 10 anni. Alla base di tali decisioni i dubbi sull’inflazione e sulle prospettive salariali.
Wall Street, venerdi’ 16, ha chiuso la seduta in leggero calo: Dow Jones -0,31%, Nasdaq -0,68% e S&P500 -0,36%. Il bilancio settimanale e’ invece decisamente positivo: Dow Jones +1,25%, S&P500 +2,58%, Nasdaq +3,25%, grazie anche all’ottimismo sulle prospettive dell'intelligenza artificiale che hanno di nuovo trascinato al rialzo big names come Nvidia +10%, Adobe +9%, e Microsoft +4,8%.
Al di la’ della “narrativa ufficiale” ancora “hawkish” (da falco), l’inflazione finalmente in rallentamento e la debolezza della crescita economica stanno avvalorando uno scenario di ammorbidimento della politica monetaria, attualmente assai restrittiva, della FED, e cosi’ Wall Street ha archiviato la migliore settimana da marzo.
Una mano ai listini Usa l’ha fornita anche la risalita, a giugno, dell'indice di fiducia dei consumatori calcolato dall'Università del Michigan: 63,9 da 59,2 di maggio, ben sopra le attese di mercato di 60 punti.
Clima sereno sul mercato obbligazionario europeo, col gradito calo dello spread di rendimento tra BTp italiani e Bund tedeschi decennali a 157 punti base, rispetto ai 163 di giovedi’ 15, col rendimento del BTp decennale benchmark a 4,03% dal 4,13% del giorno prima.
Sul mercato valutario si indebolisce nuovamente l’Euro, ritornato sopra la soglia di 1,09 Dollari sino a 1,093. Nuovi spettacolari minimi per lo Yen giapponese, arrivato ad un cross di 154,76 contro Euro e 141,64 contro US$.
Venerdi 16 si e’ notato un mini-recupero del prezzo del petrolio, che resta comunque piuttosto depresso: quello del WTI (greggio di riferiemento Usa) e’ salito +0,5% a 71,0 Dollari/barile, e quello del Brent del +0,3% a 75,9.
Oggi, 19 giugno, Wall Street rimane chiusa per celebrare Juneteenth, festa nazionale che commemora la fine della schiavitù negli Stati Uniti.
Sara’ pertanto difficile misurare l’effetto dell’incontro, giudicato in modo cautamente positivo da entrambe le parti, avvenuto nel fine settimana, tra il Segretario di Stato Usa Antony Blinken ed il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, evento “fulcro” della visita a Pechino del massimo esponente della politica estera americana.
Blinken e' il 1’ Segretario di Stato a recarsi in Cina da quasi 5 anni. Wang Yi ha ripetuto ad Antony Blinken che Cina e Stati Uniti devono scegliere tra "cooperazione o conflitto": d’altronde quella di “ristabilire/normalizzare” i rapporti tra i 2 Paesi era lo scopo della missione. I colloqui con Wang Yi si sommano alle "candide discussioni” di Blinken con l’omologo Qin Gang.
Sul versante europeo, la nuova settimana si prospetta ricca di novita’, poiche’ alcuni membri del Consiglio Direttivo dell’ECB interverranno oggi in diversi convegni: tra di loro Philip Lane (Capo economista) a Madrid, Isabel Schnabel a Lussemburgo, e Francois Villeroy de Galhau a Parigi.
La settimana delle banche centrali terminera’ con la relazione del Chairman della FED Powell al Parlamento americano.
Nei prossimi giorni si riuniranno altre banche centrali, tra cui la BoE (Bank of England), che si prevede alzera’ i tassi di un altro quarto di punto (+0,25% a 4,75%). Settimana impegnativa per il Premier britannico Rishi Sunak: a parte la BoE giovedi’ 22, oggi, 19 giugno, c’e’ il voto parlamentare sul suo predecessore Boris Johnson che potrebbe creare divisioni nel partito Tory.
Stamani, 19 giugno, misuriamo una diffusa debolezza della Borse dell’Asia-Pacifico: gli investitori dell’Asia lamentano l’assenza di segnali forti sui nuovi stimoli economici che la Cina dovrebbe dispiegare per contrastare l’attuale fase di insufficiente crescita economica: inoltre Goldman Sachs ha tagliato le sue previsioni per la crescita 2023 cinese, citando la debolezza degli stimoli governativi tra i fattori determinanti.
Il mancato annuncio di ulteriori stimoli da parte del Consiglio di Stato, sostituito da una laconica dichiarazione che il Governo starebbe studiando nuove misure da implementare "in modo tempestivo", ha inciso negativamente sull’umore dei listini azionari continentali cinesi: China A -1,58%, Shanghai -0,54%.
Il Nikkei giapponese ha perso -1,2%, il Kospi coreano -0,9% e Hong Kong -1,4%. I maggiori indici azionari europei, a fine mattinata, perdono in media -0,3%, mentre i future su Wall Street, in una giornata comunque festiva per le borse Usa, indicano livelli marginalmente piu’ bassi, in media -0,1%, rispetto alle chiusure di venerdi 16.
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