L'equity reagisce

Dopo alcune sedute caratterizzate dal segno meno, Wall Street reagisce, anche se per ora il movimento appare quasi esclusivamente come una mera correzione. Il pullback ha generato anche un effetto di rimbalzo anche in Asia, dove il settore tecnologico è stato protagonista. L'S&P 500 e il Nasdaq hanno iniziato la settimana positivo, come dicevamo, in ragione del fatto che sia il settore tecnologico, sia quello dei servizi hanno recuperato parte del terreno perduto.

L’avversione al rischio che aveva caratterizzato le ultime sedute, sembra lentamente scemare, con il Vix tornato sotto quota 15.00 e il fear and greed risalito a 56 punti in zona “avidità”. Le ragioni vanno anche ricercate nel ritorno dell’appetito al rischio in seguito al passo indietro di Biden, che ha rilanciato i democratici nella battaglia politica per le elezioni presidenziali del prossimo autunno.

VALUTE

Il mercato dei cambi rimane in una lenta quanto continua evoluzione, caratterizzata o da una riduzione strutturale degli interessi e della liquidità, o da una liquidità enorme in un mercato di bassi volumi. Indipendentemente da quale sia la ragione, però, occorre però adeguarsi alle nuove price action come se il quinto decimale fosse il quarto, il che significa alzare la leva e operare per i 5-7 pips a trade, considerati i movimenti attuali. Le oscillazioni sono decisamente in calo come confermano anche gli indicatori che misurano la volatilità.

Per esempio l’ATR giornaliero a 14 periodi di EurUsd mostra oscillazioni medie di 38 pips, contro i 60 pips di inizio anno. All’inizio del 2023 le oscillazioni giornaliere erano intorno ai 90 pips su EurUsd, cioè di fatto la volatilità si è ridotta di due terzi circa. Lo stesso vale per il Cable che oggi oscilla in 50 pips di media giornaliera contro gli 85 di inizio anno e i 105 pips dell’inizio del 2023. Se osserviamo tutti i grafici noteremo come si assiste ad un declino continuo e persistente ormai da oltre 18 mesi, il che dimostra come non possa essere un caso fortuito, e neanche passeggero.

Certo la volatilità, prima o poi tornerà, ma quando e per quali ragioni? Oggi, soprattutto nel brevissimo termine, a dominare la scena sembrano essere gli algoritmi, che fanno il trading di piccolo cabotaggio di breve termine, salvo poi, il mercato, scatenarsi durante i dati o in occasione di dichiarazioni di banchieri centrali, in cui partono movimenti pieni di buchi di prezzo, caratterizzati da bid e ask che scompaiono improvvisamente.

Alla fine il mercato torna poi a lavorare nei 5 10 pips. Venendo alle price action, da ieri su EurUsd siamo compresi tra 1.0872 e 1.0895 con il Cable tra 1.2905 e 1.2935. Poche le novità anche sulle oceaniche che scivolano lentamente contro dollaro, specialmente NzdUsd, che nelle ultime 12 sedute ha perso oltre il 4% scendendo a 0.5965 da 0.6150, con target possibili a 0.5860, un altro 2% almeno.

Tiene lo Jpy, con il UsdJpy sotto quota 156.50, sceso per la seconda sessione consecutiva tra le crescenti aspettative che la Banca del Giappone aumenterà di nuovo i tassi di interesse quando si riunirà la prossima settimana. Toshimitsu Motegi, un alto funzionario del partito al governo, ha esortato la BOJ a comunicare più chiaramente il suo piano di normalizzazione della politica monetaria attraverso costanti aumenti dei tassi di interesse, aggiungendo che eccessivi cali dello yen stavano avendo un impatto negativo sull'economia.

Il primo ministro Fumio Kishida ha anche affermato che la normalizzazione della politica monetaria della banca centrale avrebbe sostenuto la transizione del Giappone verso un'economia guidata dalla crescita. Lo yen è salito di circa il 2% nelle ultime due settimane, sostenuto, quasi certamente dall’intervento silente della banca centrale che potrebbe aver speso circa una decina di miliardi di dollari per sostenere la valuta.

快照

STABILI I RENDIMENTI DEI TREASURIES

Il rendimento del Treasury Note a 10 anni si è stabilizzato, in calo al 4,22% lunedì dopo che il presidente Joe Biden ha concluso la sua corsa alla rielezione e ha sostenuto la vicepresidente Kamala Harris come candidata democratica. La reazione del mercato è stata finora debole, poiché l'ex presidente Donald Trump rimane il favorito per la vittoria a novembre.

Inoltre, il raffreddamento dell'inflazione ha consolidato le scommesse per un taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve a settembre. Gli investitori ora guardano avanti a ulteriori dati economici statunitensi questa settimana, tra cui il PIL del secondo trimestre, gli indici PMI e il rapporto sull'indice dei prezzi PCE. Anche il rendimento del Treasury Note a 2 anni è sceso al 4,52%.

PETROLIO STABILE

I future sul greggio WTI si sono stabilizzati intorno ai 78,5 $ al barile, dopo essere scesi per tre sessioni consecutive, con l'attenzione degli investitori che ora si sposta sui prossimi dati sulle scorte Usa. Lunedì, la PBOC ha inaspettatamente abbassato il tasso di interesse per sostenere la crescita economica, il che ha alleviato le preoccupazioni sull'indebolimento dell'economia cinese e ha attenuato le preoccupazioni sulla domanda da parte del principale consumatore di petrolio.

Inoltre, le preoccupazioni sull'offerta a breve termine hanno fornito un certo supporto ai prezzi del greggio, dato che gli incendi in Canada stanno nuovamente minacciando la produzione di petrolio. Tuttavia, la prospettiva di un eccesso di petrolio globale ha esercitato una pressione al ribasso sui prezzi, in seguito alla decisione dell'OPEC di ripristinare una parte della produzione di greggio nel quarto trimestre. Gli operatori, ora attendono le stime sulle scorte di petrolio dell'API nel corso della giornata odierna, seguite dai dati ufficiali del governo degli Stati Uniti attesi per domani.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani




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