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Wells Fargo si attiene alla chiamata rialzista dell’S&P 500, vede le big tech guidare il rally dell’11%

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S&P 500

Christopher Harvey di Wells Fargo Securities mantiene fermo il suo obiettivo ultra-rialzista di fine anno per l’indice S&P 500 a 7.007, il che implica un guadagno dell’11% rispetto alla chiusura di venerdì di 6.296,79.

L’indicatore azionario è già salito del 27% dal minimo di aprile, una mossa che Harvey attribuisce principalmente alla forza inarrestabile delle più grandi società tecnologiche americane.

“Quello che stiamo vedendo è che i vincitori continuano a vincere”, ha detto Harvey a Bloomberg Surveillance. “Le società a ultra-capitalizzazione hanno i margini più elevati, stanno guadagnando più quote di mercato. C’è una vera e propria tendenza secolare nell’IA che continuerà”.

Nonostante la volatilità del mercato all’inizio dell’anno e i continui rischi politici, Harvey ritiene che lo slancio nel settore tecnologico, in particolare nelle aziende leader nell’innovazione dell’intelligenza artificiale, sia sostenibile.

Indica la performance dei cosiddetti “Magnifici Sette” giganti della tecnologia, che sono aumentati del 42% dal 9 aprile, quando il presidente Trump ha sospeso una serie di dazi.

Solo cinque titoli, Nvidia, Microsoft, Apple, Amazon e Meta, rappresentano ora più di un quarto della performance dell’indice.

Differenza fondamentale dell’S&P 500 oggi

Mentre alcuni scettici mettono in guardia contro le valutazioni eccessive, Harvey ribatte che l’attuale composizione dell’indice fornisce resilienza.

“L’indice S&P non è lo stesso di 25 anni fa”, ha detto, sottolineando che il benchmark è ora molto più forte, con fondamentali migliori e società più focalizzate sulla tecnologia e ad alta produttività.

Harvey ha sottolineato che la crescente concentrazione dell’indice in poche aziende dominanti lo isola da debolezze macroeconomiche più ampie.

“È molto più forte, i fondamentali sono molto migliori oggi di quanto non fossero allora”, ha detto.

Inoltre, ha attribuito al miglioramento della gestione aziendale e all’orientamento strategico ulteriori motivi di ottimismo.

La stagione degli utili potrebbe rafforzare le prospettive rialziste.

Si prevede che i Magnifici Sette registreranno un aumento combinato del 14% degli utili del secondo trimestre, mentre gli utili del resto dell’S&P 500 dovrebbero rimanere relativamente piatti, secondo Bloomberg Intelligence.

Tesla e Alphabet, i due ritardatari del gruppo, pubblicheranno i risultati questa settimana, offrendo agli investitori un nuovo sguardo sulla durata delle Big Tech.

I fattori macro favorevoli potrebbero prolungare il rally

La costante posizione rialzista di Harvey durante la volatilità di aprile è stata in contrasto con quella di molti colleghi che hanno tagliato le loro previsioni a causa dell’incertezza commerciale e politica.

La sua visione è plasmata dall’esperienza passata con i cicli politici dell’era Trump. “Avevamo visto Trump 1.0”, ha detto Harvey. “Conosciamo il suo stile: è quello di uscire all’ennesima potenza e poi rientrare”.

Guardando al futuro, Harvey prevede che le azioni continueranno a vacillare in vista del 2025.

Cita le aspettative di allentamento della politica monetaria, la resilienza della domanda dei consumatori e una ripresa dell’attività di M&A come forze di supporto.

“Pensiamo che la Fed taglierà, i fondamentali vanno bene, il consumatore sta bene”, ha detto.

Anche se i rischi rimangono, tra cui le politiche commerciali di Trump e le tensioni con la Federal Reserve, Harvey ritiene che gli aspetti positivi continuino a superare quelli negativi.

L’indice S&P 500, che ha già toccato diversi massimi storici dalla fine di giugno, riflette la crescente fiducia degli investitori in queste prospettive.